Da Taschalp seguiamo il sentiero che porta alla Taschutte da dove si prende un sentiero che parte verso est raggiungendo una conca. Il sentiero costeggia il torrente fino ad una zona di grossi blocchi. Si raggiunge così l'inizio del ghiacciaio. Si prosegue in direzione dell'Alphubeljoch aggirando alcune zone un po' crepacciate, raggiungendo un pendio meno ripido che conduce dolcemente all'Alphubeljoch a quota 3782. 
Da qui si inizia a salire sulla cresta dapprima più stretta, poi più larga e ripida fino al ripido pendio finale sui 40°/45° gradi, superato il quale si giunge fuori dalle difficoltà nei pressi dell'amplissima vetta (6 ore).

Saliti il sabato sera a Taschalp dormiamo qualche ora in macchina e poco prima delle 3 partiamo. Fino all’inizio del ghiacciaio saliamo velocemente poi a causa della neve fresca caduta il giorno prima siamo costretti a rallentare e la salita risulta faticosa. Dall’Alphubeljoch prendiamo la cresta, la prima parte si sale facilmente mentre l’ultimo tratto (45 gradi) presenta ghiaccio vivo. Noi per sicurezza abbiamo fatto un tiro di corda con chiodi da ghiaccio (forse era meglio farne 2). Per il ritorno siamo scesi dalla normale facendo attenzione ai numerosi crepacci. Bellissima salita con panorami meravigliosi anche se fatta in giornata è abbastanza dura (2000 metri di dislivello e 18 km di sviluppo)